Donne che corrono coi lupi: il viaggio di Valentina

Esiste un denominatore comune a tutte le esperienze firmate Destinazione Umana: elementi ricorrenti su cui può contare chi sceglie di assaporare quell’esperienza del viaggio che amiamo definire “ispirazionale”. Come il saper trasformare il timore della solitudine in occasione per stare a contatto con se stessi, per sfidarsi, per superare ostacoli fisici o interiori che credevamo impossibili. O l’accoglienza, quella autentica e genuina che troviamo al nostro arrivo nelle destinazioni che ci attendono. E infine, la voglia del cambiamento: il nostro abbraccio è rivolto a chiunque desideri viaggiare in maniera sostenibile e scoprire il territorio da un punto di vista inedito, meno “turistico” del solito, ma diventa particolarmente caldo e accogliente quando ci capita di incontrare persone che scelgono di viaggiare perché si trovano in una fase della propria vita caratterizzata da un forte cambiamento.

Per questo riteniamo che il viaggio, soprattutto se in solitudine, sia un’esperienza così importante, anche spiritualmente, da meritare attenzioni speciali e la presenza di professionisti che sappiano raccogliere esigenze, timori, desideri e aspettative del viaggiatore per plasmarle in un’esperienza confezionata su misura. Il counselor è ciò di cui parliamo e proprio a due intense sedute di counseling si è affidata Valentina, partendo poi per un itinerario della durata di due settimane e 500 km macinati in solitudine con coraggio, intraprendenza e voglia di scoprire e riscoprirsi.

I borghi delle Marche, il bosco, il mare dell’Abruzzo e l’altalena sotto la pioggia. Sono solo alcune delle meravigliose suggestioni che ci provengono dalla sua esperienza di viaggio.

viaggiare per scoprire se stessi

Gli occhi pieni di bellezza, i sensi appagati da suoni, contatti e sapori autentici, il cuore colmo della gioia di scoprirsi capaci di uscire dalla propria routine per incontrare sfumature di noi che non credevamo appartenerci. Questo accade quando una donna si immerge nella natura: i piedi nudi nell’erba, la pioggia sulla pelle, ma anche l’ascolto dei propri bisogni interiori.

Questo significa saper correre con i lupi.

Come hai conosciuto Destinazione Umana e perché l’hai scelta per il tuo viaggio?

Ho scoperto Destinazione Umana un po’ per caso su Facebook grazie a una conoscenza in comune che pubblicava le sue proposte. L’ho scelta perché in quel momento stavo attraversando un periodo di grande cambiamento nella mia vita e avevo bisogno di fare un viaggio fuori dai classici standard, un viaggio appunto “umano” e a mia misura.

Quali aspettative avevi prima delle partenza?

Non avevo grandi aspettative prima di partire, avevo solo bisogno di andare, cambiare aria, panorama, pensieri. Ho capito di aver fatto la scelta giusta già alla prima mail inviatami da Silvia. Volevo andare in un posto tranquillo in cui ritrovare me stessa e rimanerci. E così è stato.

C’è una cosa in particolare che è cambiata al tuo ritorno?

Il mio stare con me. E’ stato il mio primo vero viaggio da sola e quelle due settimane mi sono servite per riscoprire la bellezza di ascoltarsi nel più profondo, di essere se stessi e fare quello che si sente e si vuole davvero.

Qual è l’esperienza più significativa o forte che ti è rimasta impressa?

Sono state tante le esperienze significative di questo lungo viaggio, composto da diverse fasi e tappe. I 500 km di solitudine in auto e il girare di paese in paese per raggiungere ogni giorno un posto nuovo da conoscere e vivere, rappresentano forse i due elementi più significativi.

Cosa hai fatto per la prima volta durante il viaggio con Destinazione Umana che non avevi mai fatto prima?

Ogni giorno ho fatto qualcosa che non avevo mai fatto prima. Il tipo di viaggio stesso innanzitutto, basato sull’ascolto dei bisogni del viaggiatore, il counseling in mezzo al bosco e il nordic walking, il bagno in mare a metà ottobre e infine i pranzi solitari per gustare il cibo sola con me stessa.

Quali emozioni, sensazioni, momenti, persone o paesaggi porti nel cuore?

Porto con me l’accoglienza di chi mi ha ospitato, i sorrisi e gli abbracci di Cristina, i messaggi di Vittoria, le colline marchigiane con i suoi borghi, il mare blu dell’Abruzzo. E ancora, i gatti che arrivavano sempre al momento giusto e le chiacchierate durante la colazione con Marco. Impagabile l’esperienza di camminare scalza per il frutteto durante la pioggia e l’andare sull’altalena nel bosco. Mi sono sentita finalmente libera e a casa: una nuova relazione con me stessa, la donna che corre con i lupi.

Quale colore ti identifica oggi e perché?

Il viola, il colore della magia e questo è stato un viaggio magico.

Consiglieresti uno dei nostri viaggi?

Sì. Senz’altro viaggerò ancora con voi. Avete saputo cogliere quello che cercavo, quello di cui avevo bisogno. Offrite la possibilità di fare incontrare persone che sono un esempio e una testimonianza diversa dai canoni a cui siamo abituati e questa è un’opportunità preziosa. Grazie.

"E non era stupida, sapeva quel che voleva. Solo, voleva cose impossibili." Cesare Pavese

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