Donne che corrono coi lupi: il viaggio

Quando sono arrivata avevo i capelli raccolti. Ero truccata, nonostante il caldo, e vestita con un completo vintage. Ho scorto Marco da lontano in stazione a Pescara e l’ho salutato con la mano, preparandomi ad uno dei suoi lunghi abbracci, ma ehi…non me li ricordavo così lunghi!

E quindi Marco che si dice?

Come stai?

Bella, eh, questa stazione?

Uh, che caldo che fa oggi!

Marco

Marco…

E va bene. Mi metto zitta e mi abbandono a questo abbraccio.

Ho continuato a sorridere e ad essere splendida fino al nostro arrivo nel suo B&B per soggiorni rigeneranti, che è anche una Destinazione Umana, un vivaio, un centro ispirazionale.

Da sola in camera ho iniziato a gettare le maschere.

Prima il trucco.

Poi i vestiti.

Poi le scarpe.

Dopo qualche ora arrivo da Cristina, la sua compagna. Un altro lungo abbraccio (gestito meglio del precedente) e mi accomodo su uno dei cuscini che ha predisposto per la cerimonia di apertura. Non faccio in tempo a sedermi e a guardarla negli occhi che inizio a piangere. Le lacrime mi scendono da sole, corpose, e le sento precipitare sulle gambe.

Quante cose possono accadere in due anni? Tante. O forse, più semplicemente, quelle che devono accadere.

Non sono più la vecchia me e sono venuta qui proprio per salutarla, con amore.

Qui, dove esplicitai di non sentirmi più al posto giusto, leggendo quel libro che poi avrebbe ispirato anche il nome di questo viaggio. Questo luogo in cui venni per l’ultima estate con l’uomo con cui ho condiviso metà della vita, lo stesso che l’ha scoperto e che mi ha regalato quel libro. Un ciclo che si chiude, ed è stato bello farlo qui.

In questi tre giorni ho fatto pace con tante cose. Certo, ero già pronta e mancava lo step finale; certo, sono venuta con intenzione, ma è anche vero che gli incontri giusti, al momento giusto, hanno un potere magico. Direi sciamanico. D’altronde è su questa idea che abbiamo fondato Destinazione Umana: non DOVE, ma CHI.

E qui non vieni per visitare Francavilla al Mare. Vieni per conoscere Cristina, Marco e la piccola Nina e, anche grazie a loro, alcuni angoli incontaminati di Abruzzo. Vieni per scoprire che uno stile di vita alternativo è possibile e per comprendere che spiritualità significa, prima di tutto, godersela questa vita. E fare pace. Con noi stessi e con quello che (sempre di noi) vediamo attraverso l’altro. Che molte volte mica ci piace. Ma poi…che liberazione riconoscersi ragazzi!

Mi impegnerò a portare questo senso di unità anche a casa e a ricordarmi che:

“La stessa realtà può avere molte facce contemporaneamente, molte verità. Una massa gassosa in fiamme scagliata verso la propria distruzione è forse in grado di esaudire il desiderio del tuo cuore. La morte di una stella, la nascita di una gioia nuova nella tua esistenza. Non è cosi che l’universo riequilibra le cose?” Sorella del mio cuore.

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Pubblicato da
Silvia Salmeri

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