Mi trasferisco a Lipari: intervista a Flavia Grita

Flavia è una guida ambientale escursionistica, nata a Roma ma che oggi abita a Lipari. Sarà lei ad accompagnare il gruppo in cammino alle Isole Eolie. Le abbiamo fatto qualche domanda per capire che cosa l’ha portata dalla grande capitale a una piccola isola del Tirreno. 

Flavia, cosa facevi a Roma, prima di trasferirti? 

Avevo appena finito gli studi in architettura, ma avevo già capito che non avrei fatto questo mestiere nella vita. Aspettando di prendere una decisione mi sono imbarcata per lavorare a bordo di qualche barca a vela che faceva charter. È stato navigando che ho incrociato le Isole Eolie. Avevo 26 anni, e quando sono sbarcata a Lipari mi sono subito innamorata dell’isola e della vita al porto. Dovevo finire la stagione di lavoro ma sapevo che in quella tappa era successo qualcosa di speciale. Appena sono riuscita ci sono tornata in vacanza: dovevo fermarmi due settimane, poi sono diventate tre e di fatto sono passati 15 anni e sono ancora qui. 

Come hai deciso di diventare guida ambientale? 

Dopo un anno che già vivevo qui ho conosciuto Pietro Lo Cascio, fondatore dell’associazione Nesos, biologo della conservazione, studioso della fauna e della flora delle isole che è stato il mio maestro, oltre che mio marito per un bel po’ di anni. Seguendo il suo lavoro ho scoperto che le isole custodivano molto più di quello che io ero riuscita a vedere fino a quel momento. 

Con lui ho scoperto che fare la guida ambientale mi piaceva, così mi sono iscritta all’AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) ed è diventato un lavoro a tempo pieno. 

Come hai capito che questo lavoro, scoperto un po’ per caso, era quello che volevi davvero fare?

Credo sia stato grazie al contatto con le persone. O meglio: grazie alle persone ho capito qual è il modo in cui io voglio fare questo lavoro, quello che mi interessa comunicare. 

Nell’immaginario comune una guida illustra date, epoche, nomenclatura. Io non inserisco quasi mai dati nei miei racconti. Con gli strumenti che abbiamo ora tra le mani, possiamo recuperare le informazioni standard un po’ ovunque; sono il tipo di nozioni che il giorno dopo hai già dimenticato. Io preferisco offrire dei punti di vista, una chiave di lettura, un’attitudine alla curiosità. E poi mi piace molto sfatare i luoghi comuni con cui le persone arrivano e farle tornare a casa con una visione diversa della vita isolana. 

Dai feedback che ricevo capisco che le persone apprezzano questa modalità e si sentono fortunate per la possibilità di vedere cose che nessun altro mostra. 

Qual è l’itinerario che hai progettato in esclusiva per Destinazione Umana? 

In questo periodo tante persone hanno riscoperto le scarpe da trekking e hanno iniziato a camminare, per lo più ripercorrendo i cammini storici come la Via degli Dei. Le isole sono un territorio frammentato e proporre un cammino alle Eolie era una sfida a cui pensavo veramente da tanto tempo. Nessuno però era stato così meravigliosamente folle di dare credito a questa mia idea, finché non ho incrociato Destinazione Umana e con loro abbiamo creato Il cammino delle Eolie. Anche se può sembrare impossibile creare un percorso unitario tra tante isole, vedremo invece come il mare saprà unire tutte le tappe di questo cammino. 

Qual è il vantaggio di visitare le isole fuori stagione oltre ad evitare la folla del turismo balneare? 

Innanzitutto si riesce a camminare con temperature più piacevoli, mentre il mare conserva ancora il calore accumulato durante l’estate. Ma soprattutto a settembre la natura sboccia in una seconda primavera con colori intensi, completamente diversi da quelli della prima parte dell’anno. Devo dire che anche gli eoliani sono più accoglienti e ben disposti: hanno più tempo da dedicare a ogni singolo ospite piuttosto che cercare di accontentare grandi masse di turisti. 

Hai deciso di restare alle Eolie anche dopo esserti separata.

Quando sono arrivata a Lipari mi sono innamorata prima dell’isola, solo dopo di mio marito. Anche se ci siamo lasciati siamo in ottimi rapporti e continuiamo a lavorare insieme. Ma la storia d’amore con le Isole continua. Vivere tutto l’anno su un’isola è talmente particolare – e a tratti difficile – che l’amore per una persona non basta a trattenerti. Ci vuole l’amore per la terra. 

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