Viaggiare rende felici: ti spieghiamo come si fa

C’è una bella differenza tra andare in vacanza e viaggiare. Certo, ogni tanto fa bene pure oziare sotto un ombrellone per qualche giorno, senza muovere null’altro che le dita per sfogliare le pagine di una rivista femminile. Ma il viaggiare che rende felici è altra cosa: si tratta di un benessere duraturo, che pare addirittura contribuisca a creare la parte più ampia dell’identità di una persona. A confermarlo lo studio «A Wonderful Life: Experiential Consumption and the Pursuit of Happiness» (Una vita bellissima: consumo esperenziale e la ricerca della felicità) pubblicato dal Journal of Consumer Psychology: viaggiare ha moltissimi effetti positivi su di noi, a cominciare da una maggiore energia e una diffusa vitalità. In viaggio si accendono tutti i sensi, diventiamo ricettori di ogni tipo di stimolo…insomma, avviene una sorta di risveglio che spesso ci euforizza.

Perchè viaggiare rende felici

Cosa succede quando viaggiamo? Senza dubbio ci apriamo: come bimbi curiosi, ci lasciamo coinvolgere dall’incontro con altri luoghi e culture che ci aprono la mente, tanto da favorire la nostra evoluzione e da ridimensionare problemi e preoccupazioni. Ti è mai capitato di tornare a casa e renderti conto che quella situazione che tanto ti assillava, ha cambiato prospettiva?  Quando ci sei dentro non te ne accorgi e sembra che quel problema sia insormontabile. Viaggiare invece ti aiuta ad allontanarti dalla questione, stimolando soluzioni creative inaspettate.

Questo succede perchè sperimentando nuove situazioni in viaggio, tiriamo fuori risorse spesso sconosciute: ci stupiamo della nostra capacità di adattamento, la nostra resilienza o dell’intraprendenza, ad esempio.

Un viaggio per essere più felici

Poi ci sono viaggi pensati apposta per accelerare questo processo e soprattutto aiutarci a portare la felicità nella nostra vita quotidiana, evitando che il viaggio somigli ad una “fuga”. Lo propone la life coach Caterina: una settimana in Val di Sole in Trentino, dove attività all’aria aperta si uniscono ad esperienze di gruppo basate sugli strumenti del coaching. Siamo andati a farci raccontare meglio di cosa si tratta.

viaggiare rende felici

Questo viaggio ispirazionale in Val di Sole è pensato per le donne che “hanno già dato”, come tu le definisci: chi sono?

Una donna che ha già dato è una donna con un passato che vuole riprendere il proprio potere personale. Una donna che ha vissuto la vita soddisfando le richieste e le aspettative (più o meno esplicite e più o meno in buona fede) di genitori, compagno/a, figli, amici, della società, del datore di lavoro e dei colleghi. In genere passano anni o decenni prima che una donna si renda conto che molte di queste richieste non solo non le appartengono, ma non le consentono di desiderare o di realizzare i sogni che aveva da bambina. Spesso ha questa “illuminazione” quando si ferma, si gira indietro e vede che tutta la fatica che ha fatto ha reso felici gli altri più che se stessa.  In quel momento esclama: “Ho già dato! Ora basta fare tutto quello che gli altri mi chiedono. Ora faccio quello che piace a me!”

Purtroppo la consapevolezza non basta. Bisogna trovare il coraggio e autorizzarsi a esercitare uno sano e salvifico egoismo tutti i giorni e in ogni azione: bisogna riprendere e iniziare a usare il nostro Potere Personale.

Nella tua bio racconti di aver collezionato diverse professioni, coltivato molte passioni e creato una famiglia. Una vita stimolante e ricca, insomma. Cosa ad un certo punto non andava più e ti faceva sentire insoddisfatta, tanto da spingerti a cambiare vita?

Il mio momento di epifania è avvenuto a 51 anni ed è stato innescato da un’amica con cui ero in vacanza. Camminavamo sulla spiaggia, parlavamo delle vicende della nostra vita: dell’adolescenza dei figli e dei loro studi, delle nostre relazioni coniugali, di amici in comune, del lavoro da freelance, dei nostri progetti da attivare a settembre. Parlavamo di tutto questo in modo lieve, come sono leggere le conversazioni da spiaggia, quando a un certo punto, mi ha guardato e mi ha detto: ”Però, mi sembra che tu non sia felice.” All’inizio mi sono sorpresa, ho negato e minimizzato, poi ho ripercorso mentalmente la mia check-list della felicità: ogni casella era riempita, ma solo in apparenza. Dentro tutta questa vita piena di fare e di organizzazione mancava qualcosa, mancavo io, mancavano i miei veri desideri, mancavano così tanto che non sapevo neanche quali potessero essere. Ed è stato allora che ho deciso: Basta! Ora voglio essere felice.

Nei mesi successivi ho incontrato Francesca Zampone e l’Accademia della Felicità (AdF) di Milano e da allora (era il 2014) ho iniziato a trasformarmi, ad autorizzarmi a prendermi cura di me e a tralasciare le richieste degli altri. Ho lavorato su di me come coachee e poi come studente del master di coaching di Adf.  Poi, il 16 agosto  2016, mi sono presa 15 giorni di vacanza dalla famiglia e da tutti e sono partita da sola per camminare lungo gli ultimi 100 chilometri del Cammino francese verso Santiago. Ho camminato tanto da andare anche oltre la Cattedrale di san Giacomo e mi sono fermata alla fine del mondo, quando di fronte a me avevo solo l’Oceano Atlantico di Finisterre. Col cammino ho vissuto nel corpo gli insegnamenti del coaching e al mio ritorno ho deciso di diventare la “coach per donne che hanno già dato” e  vogliono riprendersi il proprio potere personale.

Da allora la mia vita è cambiata in meglio, avevo trovato la mia direzione, avevo trovato il modo di mettere insieme le mie esperienze di vita, di lavoro e di studio e usarle per aiutare le altre donne a trovare il loro modo di vivere felici come sono felice io ora.  Non è un percorso facile, e non tutte le giornate vanno come vorrei, ma so che la strada è quella giusta per me e assaporo ogni passo.

Cosa è essere felice per te? 

Essere felici è diverso dal negare le cose tristi della vita, cercare di provare sempre piacere ed essere costantemente sempre allegri e gioiosi. E’ uno stato d’animo che non è legato agli oggetti che si possiedono, è un modo di essere e di affrontare la vita di tutti giorni in tutte le sue sfaccettature più o meno piacevoli o sfidanti. Paradossalmente è più facile essere felici se non si è ossessionati dalla necessità di essere felici a tutti i costi, perché “La felicità non è un obiettivo… è il risultato di una vita ben vissuta (Eleanor Roosvelt)”. Le 10 chiavi delle felicità non riguardano il possesso di cose o il controllo di fattori che sono fuori del nostro controllo, ma ci parlano di come possiamo scegliere la nostra mentalità, le nostre azioni, il nostro modo di trattare gli altri. La cosa interessante è che se noi siamo felici anche gli altri intorno a noi finiscono per essere contagiati.

Essere felici è un atto di coraggio: come questo viaggio aiuta concretamente le donne a mettere al primo posto se stesse e la loro felicità?

Il nucleo trasformativo del viaggio in Val di sole è costituito dalle 10 chiavi della felicità di Action for Happiness. Si tratta di 10 azioni pratiche, concrete facilmente realizzabili anche a costo zero, che tutti possono introdurre nella propria vita quotidiana. Le azioni su cui ci concentreremo sono: donare, relazionarsi con gli altri, curare il proprio corpo, essere presenti, mettersi in gioco, allenare la resilienza, vivere emozioni positive, accettarsi, trovare obiettivi, dare senso alla propria vita.  Insieme le vedremo una a una e vedremo come introdurle nelle vita di tutti i giorni. Sono una coach e il mio scopo è quello che tutte le partecipanti acquisiscano consapevolezza e tornino a casa con diversi modi di realizzare o almeno sperimentare ognuna delle 10 chiavi per essere felici.

Inoltre affrontare il cambiamento non da sole, ma con altre donne che hanno un obiettivo trasformativo comune, insieme alla conduzione di un’allenatrice di vita che crea un ambiente di accoglienza, diventano una spinta molto potente verso una vita felice tutti i giorni.

E’ poi essenziale che ogni donna continui il percorso iniziato in Val di sole anche a casa. Può allenarsi secondo i modi e i tempi che le sono congeniali, ma non deve smettere: è solo con la pratica quotidiana alla felicità che si può vivere una vita felice.

Coaching, Cammino di Santiago e creatività quotidiana sono stati i 3 ingredienti del tuo cambiamento di vita: come aiuterai le viaggiatrici a trovare i loro personali “ingredienti segreti” per trovare la felicità ogni giorno? Ci anticipi qualche attività che proporrai alle viaggiatrici?

Sono una donna molto concreta e amo trovare soluzioni creative per il benessere e l’empowerment delle persone e dei miei cari. Mi sono sporcata le mani con la vita, ho studiato come counselor, mi sono formata come coach abilitata e la mia curiosità mi ha sempre spinto a fare mille corsi e mille esperienze. Per questo ora sono capace di accompagnare le persone durante il loro cambiamento senza imporre una soluzione preconfezionata, ma ricerco sempre una strategia unica valida ed efficace per ogni persona, ricercando la strada migliore, senza dimenticare che ognuno dà sempre il massimo di quello che riesce in quel momento.

In Val di Sole trascorreremo 5 giorni in un parco naturale molto suggestivo e saremo coccolate in una struttura accogliente, avremo quindi tutto il tempo per dedicarci ore di qualità all’aperto in mezzo a prati e boschi. Cammineremo nei sentieri intorno al rifugio, ci sdraieremo nei prati a guardare le nuvole, ci faremo ispirare dalle stelle e dalla luna piena. Lavoreremo su noi stesse con le domande potenti del coaching e anche con l’aiuto delle altre compagne di avventura inizieremo a passare dalle modalità Fare a quella dell’Essere.

Uno strumento che useremo tutti i giorni sarà la scrittura del ‘Five minute Journal’, che ho preparato perché le viaggiatrici riescano a conoscersi meglio durante il percorso. Si tratta di un diario che contiene alcune domande e alcune affermazioni da completare, utile per conoscersi meglio e fare il punto dell’esperienza che si sta vivendo. Ci alleneremo alla sincronicità con il metodo Street Wisdom di David Pearl. Daremo sfogo e troveremo il coraggio di essere creative con il Caviardage.  Queste sono alcune delle attività che ho preparato per le donne che saranno con me in Val di Sole, cui si aggiungeranno interventi personalizzati in base alle esigenze delle partecipanti e del gruppo.

Un viaggio può accelerare il processo di cambiamento?

“Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita” recita un proverbio cinese e non posso che essere d’accordo. Il viaggio è la metafora del cambiamento. Viaggiare significa conoscere nuovi mondi, nuove realtà, sviluppare nuovi punti di vista. Tutte le storie che ci affascinano, leggiamo nei libri o vediamo sullo schermo raccontano il viaggio reale o interiore del protagonista.

I primi giorni di un viaggio consentono di mettere una distanza inizialmente fisica e poi anche mentale dalla nostra vita quotidiana. Inizialmente il viaggio mette in pausa i problemi della quotidianità, ci fa immergere in una nuova realtà e consente di dare un valore diverso alle difficoltà e alle preoccupazioni della vita “normale”. In questo modo possiamo dare il giusto peso a difficoltà che ci sembravano insormontabili, ci riposiamo, scarichiamo le tensioni e troviamo una dimensione di vita appagante e assaporiamo la bellezza di una vita più a nostra dimensione e capiamo che non esiste solo un unico modo di vivere.  Il viaggio però non è una fuga dalla realtà. Dai viaggi si torna trasformati interiormente e poco alla volta il nostro cambiamento inizia a farci cambiare il mondo intorno a noi.  I viaggi come quelli di Destinazione Umana e questo in Val di Sole sono studiati per essere trasformativi e consentire alle partecipanti di iniziare a cambiare il loro mondo anche quando sono tornate a casa.

In conclusione: perché partire per la Val di Sole con te?

“La felicità è un viaggio e non una destinazione” e io posso rendere il tuo cambiamento verso la felicità reale e divertente.

Non posso stare ferma, devo scoprire, conoscere, assaporare, osservare. Partendo dal mio territorio, il Polesine e il Delta del Po, che amo per i suoi paesaggi sconfinati, i ritmi lenti, le tradizioni autentiche. Che sia dietro l'angolo o a chilometri da casa, non importa. Il bello è sempre lì, dove lo vuoi trovare. Basta camminare in punta di piedi.

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