Perchè fare un corso di scrittura creativa in viaggio

Scrivere per conoscersi, scrivere per sentirsi, scrivere per incontrarsi: la scrittura creativa è uno strumento utile alla conoscenza di sè e della propria interiorità. Scrivere non è solo espressione della creatività, ma un vero e proprio viaggio interiore per avventurarsi là dove spesso non guardiamo, troppo presi dal nostro correre quotidiano.

Penna e carta alla mano, possiamo dare libero sfogo al nostro essere e scrivere diventa quasi una terapia per riconnettersi a se stessi.

Ecco perchè un corso di scrittura creativa può essere un buon modo per prenderci cura di noi, guidati nella scelta delle strutture e strumenti utili a dare una forma e una qualità alla nostra opera. Quando si scrive, il talento aiuta, ma da solo non basta: servono esercizio, costanza e metodo.

Perchè fare un corso di scrittura creativa in viaggio

Si sa, il viaggio è una specie di pausa dalla nostra quotidianità, un momento tutto per noi per vivere esperienze intense, dove la bellezza si mescola alle emozioni. Quale momento migliore per stare in contatto intimo con noi, immersi in un tempo lento, dilatato, senza i ritmi contemporanei?

Fare un corso di scrittura in viaggio, amplifica il nostro desiderio di esprimerci, di fermare su carta i nostri pensieri più autentici, dando loro una forma.

Puoi iniziare a scrivere in modo creativo apprendendo delle nozioni da sviluppare poi con una pratica costante attraverso esercizi, dedizione, impegno e ispirazione durante il nostro prossimo viaggio a Pantelleria: due partenze, luglio e settembre, accompagnate da due “amiche narranti” speciali, Milena blogger di Bimbi e Viaggi e Marilisa, blogger di Attenti al boma e ingegnere delle parole, come ama definirsi.

Corso di scrittura creativa a Pantelleria: due chiacchiere con le “amiche narranti”

corso di scrittura creativa

Milena Marchioni, l’amica narrante della partenza di Luglio

Le amiche geniali è un po’ un viaggio e un po’ un corso di scrittura creativa per conoscere meglio se stesse: perchè è importante secondo te scrivere per indagare la propria interiorità?

Milly: La scrittura è sempre stata per me uno strumento di indagine interiore e “sfogo”. Fin da ragazzina ho iniziato a scrivere diari, o semplicemente prendere appunti, per mettere nero su bianco le mie emozioni, come se, nell’atto di trasformarle in parola, in qualche modo mi diventassero più chiare. A maggior ragione oggi – da adulta sempre più complicata- sento l’esigenza di trovare un collegamento ancora più profondo tra mano, cuore e mente…Credo che la scrittura creativa stia alla nostra interiorità come il pennello nella mano di un pittore sta al paesaggio da immortalare.

Marilisa: Ho sempre usato la scrittura per mettere ordine. Che fossero liste delle cose da fare, o flussi di emozioni, per me è un modo per portare fuori e mettere distanza. Mi dà la sensazione di togliere un peso e non doverlo più portare io, perché è appoggiato sulla carta. Un po’ come il pensatoio di Silente, per gli appassionati di Harry Potter. Quando scrivo per me, vuol dire che mi dedico del tempo e rallento; non devo essere efficiente o produttiva. È una pausa dagli automatismi del quotidiano che permette alle emozioni di venire a galla

Per partecipare è necessario essere già un po’ avvezze alla scrittura?
Milly: Non credo sia necessario essere scrittori per partecipare a questo corso. Io stessa, nonostante il mio lavoro, non riesco a considerarmi tale. Ciò che conta è solo la voglia di mettersi in gioco e lasciarsi trasportare dove le nostre parole ci porteranno.

Marilisa: No, direi che non serve saper scrivere e nemmeno voler diventare scrittori. Non si tratta di esercizi per gli altri ma per noi stesse. Credo piuttosto che serva un po’ di curiosità e il desiderio di usare la scrittura come una chiave che apre finestre su panorami nuovi.

Durante la recente pandemia, siamo stati tutti travolti da tantissime emozioni, nuove, a volte contrastanti: quanto ci può aiutare la scrittura a metabolizzare quanto abbiamo appena vissuto?
Milly: Attualmente il mio “diario della pandemia” ha raggiunto 90 pagine scritte con il computer…. può bastare come risposta? 😉 Scherzi a parte, per me è stato fondamentale fin dal primo giorno dare libero sfogo al turbinio di emozioni che mi affollavano mente e corpo, sia per tentare di fare chiarezza e non esserne sopraffatta, sia per lasciare una testimonianza accurata di quanto avvenuto in questi mesi.

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Marilisa Dalla Massara, amica narrante della partenza di settembre

Marilisa: Per me che scrivo per lavoro è stato difficile ammettere che durante la chiusura forzata la mia creatività era sparita. Al contrario di molte persone che hanno colto l’occasione per leggere o scrivere di più, io mi sentivo in un frullatore, con meno tempo e meno energie. Così ho tenuto duro per continuare a lavorare, ma non ho mai scritto per me. Non so se sia stato meglio o peggio, sicuramente è stato un meccanismo di difesa. Ora che ricominciamo ad aprirci all’esterno mi accorgo che piano piano tornano le energie per guardarmi anche dentro e sono molto curiosa di vedere che cosa emergerà.

Come interpreterai il ruolo di amica narrante? Come racconterai l’esperienza sui nostri canali social?
Milly: Da grande appassionata di vulcani, la mia idea di partenza era quella di partire dalla natura vulcanica di Pantelleria, per indagare se e come la potenza che Madre Terra sprigiona tramite i vulcani sia in qualche modo affine al magma che ribolle dentro di noi.

Alla luce dei recenti avvenimenti, credo sia utile affiancare a questa prima idea, anche qualche esercizio per capire se e come la pandemia ci abbia cambiato.

Marilisa: Prima di raccontare serve ascoltare, ed è una delle cose che preferisco fare quando sono in compagnia. La storia che ciascuna porta con sé è sempre fonte di ispirazione e confronto. Dopo aver ascoltato spero di riuscire a restituire anche a chi non è lì con noi, l’atmosfera del posto e la ricchezza che il gruppo avrà condiviso.

Oltre alla scrittura, c’è qualche altra attività a cui ricorri abitualmente per “stare in ascolto” delle tue emozioni?

Milly: Proprio durante questi mesi mi sono dedicata a esercizi di respirazione e bioenergetica, che ho trovato molto efficaci.

Marilisa: Il mare per me è il migliore compagno della meditazione. Pratico mindfulness in modo formale da un anno, ma la prima esperienza di vero ascolto di me – dopo tanti anni che correvo correvo come nella ruota di un criceto – è stata durante una navigazione in barca a vela. Il mare e la vita di mare mi hanno aiutato a cambiare respiro.

In conclusione, perchè consiglieresti ad una donna di partire per questo viaggio ispirazionale a Pantelleria?

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Milly: Perché questo viaggio a Pantelleria sarà un’esperienza intensa, un incontro tra donne, la voglia di mettersi in gioco con leggerezza, allegria e profondità, in un contesto naturalistico pazzesco (non ultimo: andremo alla scoperta delle bellezze dell’isola…e io onestamente non vedo l’ora! Lo sapete, vero, che Pantelleria è considerata un vulcano attivo, anche se quiescente?).

Marilisa: Sai quando dopo un periodo complicato hai bisogno di staccare e pensi: “Vorrei stare su un’isola. Respirare a pieni polmoni, guardare il mare, camminare, nuotare, leggere, prendermi del tempo.”? Ecco questo viaggio realizza in una volta sola tutti questi desideri e io non vedo l’ora di partire.

Voglio saperne di più su questo viaggio ispirazionale a Pantelleria!

Non posso stare ferma, devo scoprire, conoscere, assaporare, osservare. Partendo dal mio territorio, il Polesine e il Delta del Po, che amo per i suoi paesaggi sconfinati, i ritmi lenti, le tradizioni autentiche. Che sia dietro l'angolo o a chilometri da casa, non importa. Il bello è sempre lì, dove lo vuoi trovare. Basta camminare in punta di piedi.

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