A contatto con la natura: quando le piante migliorano la vita

Sappiamo bene quanto stare a contatto con la natura sia importante per il nostro benessere: qualche ora nel verde e ci sentiamo rigenerati, rilassati, più felici. Vivere nella natura placa la mente e calma il brusio interiore, favorendo equilibrio, tranquillità, consapevolezza.

Non solo: la natura tonifica. Trascorrere del tempo tra piante e alberi è infatti una sorta di ‘ricarica-batterie’ per il nostro corpo, sempre a disposizione.

Una camminata nel bosco, un pomeriggio in un prato, un’ora di giardinaggio: semplici attività che sappiamo bene avere ripercussioni positive su energia e benessere, senza bisogno di grandi studi che lo dimostrino.

Purtroppo però non abbiamo sempre il tempo per scappare in mezzo al verde: la vita in città, frenetica, ci costringe ad aspettare il weekend o le vacanze per fare una piena immersione nella natura.

Come fare allora per ritrovare quella sensazione di benessere, nella vita di tutti i giorni? La storia che puoi leggere di seguito ce lo spiega: Stella è una donna che, grazie alle piante del suo appartamento, è riuscita a ritrovare ritrovare vitalità, crescita, ispirazione, sostegno nonostante una malattia cronica che la costringeva spesso a casa, con dolori e pochissima mobilità.

La sua è un’esperienza positiva di rinascita, proprio grazie al contatto con la natura a portata di mano, quella sul balcone.

La storia di Stella: a contatto con la natura per superare i problemi

Ecco la chiacchierata con Stella Saladino, Professional Coach e istruttore mindfulness che ci racconta del suo rapporto con la natura e di come il contatto con le piante di casa sua l’ha aiutata ad uscire da un periodo difficile della sua vita.

a contatto con la natura

Com’è il tuo rapporto con le piante e la natura?

Ho sempre amato molto stare a contatto con la Natura, fin da piccola. Ho avuto la fortuna di crescere in campagna e questo ha sviluppato dentro di me un canale privilegiato di ascolto e comunicazione reciproca con le piante e con la natura in generale. Da piccola sognavo di diventare naturalista, avevo un microscopio portatile con cui osservavo per ore le venature delle foglie, gli insetti, le cortecce degli alberi.

Qual è il tuo percorso, la tua storia? Come sei arrivata al coaching e alla mindfulness e perchè?

Mi piace dire che ho già avuto tante vite. In realtà questo è solo frutto del fatto che sono una persona molto curiosa e sempre in movimento alla ricerca di una conoscenza profonda.

Il Coaching è stato un percorso che ho iniziato nel 2014 circa e che mi ha fatto scoprire la bellezza di poter cambiare, evolvere e soprattutto la maieutica, questa antica arte socratica di far nascere con delicatezza nuovi germogli nelle persone, aiutarle a “partorire” i loro obiettivi , i loro desideri, le loro potenzialità. Nel frattempo ho lavorato per circa 10 anni nella comunicazione come web copywriter, un lavoro creativo con le parole, con le immagini, ma fatto anche di strategia e di analisi. Ma non mi sono mai fermata, ho continuato a studiare e ultimamente mi sono formata come Mindfulness Trainer, presso il Master in Neuroscienze, Mindfulness e pratiche contemplative dell’Università di Pisa. Un’esperienza meravigliosa di vita, e anche professionale. Ho imparato tantissimo da ricercatori, neuroscienziati, insegnanti di mindfulness, ma anche Lama Tibetani, monaci e Maestri di riferimento per il buddismo tibetano. La meditazione mi appassiona da anni, ma mai come quest’anno ho capito quanto beneficio possa portare nella nostra vita e nel nostro modo di pensare e affrontare le nostre sfide quotidiane.

Coaching e natura: un binomio per ritrovare se stessi


Da dove nasce l’intuizione del tuo particolare progetto di Plants Ispirational Coaching?

Il Plants Inspirational Coaching ha fatto i suoi primi passi nel 2016, in un momento molto particolare della mia vita. Soffro di un malattia cronica degenerativa che in quel periodo si è acutizzata e mi ha portato ad avere grandissime difficoltà a camminare, ad uscire di casa, a muovermi, a dormire. Afflitta dal dolore cronico non avendo più possibilità di raggiungere facilmente la mia amata natura, ho iniziato a portarla da me, sul mio balcone.

L’ho riempito di piante e mentre mi prendevo cura delle piante ho iniziato ad osservarle, a contemplarle, guardavo come si comportavano, in che modo trovavano la forza di sopravvivere, di andare avanti, nonostante tutto. Ho cominciato a sentirmi pianta anche io. Come loro non potevo muovermi. Ero lì fissa con i miei problemi da risolvere. Ho cominciato a notare che aldilà delle apparenze questo stato per loro non era poi così anomalo, né tantomeno svantaggioso, anzi ho poi studiato che nella loro evoluzione ha rappresentato un punto di enorme forza il fatto di non potersi spostare come facciamo noi “animali”. Le piante non possono fuggire, loro i problemi li affrontano, li attraversano e da lì evolvono. Sono quindi “costrette” dalla loro natura a trovare nuove soluzioni e idee. Ecco perché sono così adatte ad aiutarci nel Problem Solving!

Sistematicamente e intenzionalmente ho iniziato a pormi delle domande di auto-coaching che mi aiutassero a trovare nuovi modi di pensare alla mia condizione, ai miei problemi, ai miei progetti, ispirandomi alle piante che sono diventate le mie alleate, le mie Coach personali, degli esempi a cui ispirarmi. Ho iniziato a scrivere una sorta di diario, elaborando una scheda alla volta per ogni pianta e per ogni domanda che esploravo dentro di me. Ho notato che spostare la mia attenzione su di loro con l’intenzione di chiedere consiglio in maniera più o meno diretta, mi aiutava moltissimo.

Così piano piano ho creato una struttura che passo dopo passo fa progredire con la pianta, osservandola, ponendosi delle precise domande, esplorando la propria situazione attraverso la pianta, usando tecniche di mindfulness e di attenzione focalizzata, arrivando così ad un grado di consapevolezza che prima non sarebbe stato possibile, da soli. Così è nato il Plants Inspirational Coaching. Ho deciso solo dopo più di 2 anni e mezzo di condividerlo con gli altri, perché ho capito che poteva essere molto utile e di aiuto per tutti, per qualsiasi tipologia di situazione, anche lavorativa: da un problema, ad una sfida, da un progetto ad un limite che vogliamo superare.

A chi consigli il Plants Ispirational Coaching?

A chiunque. Molti mi chiedono se sia indispensabile avere nozioni di botanica. Assolutamente no. Non è necessario per forza amare le piante. Spesso ho lavorato con persone che non notavano neppure le piante o gli alberi, che alla fine del percorso hanno ringraziato con commozione la loro pianta-coach! È davvero incredibile quello che la relazione con la pianta può fare emergere in noi esseri umani. In altri casi ho avuto persone che hanno “sfruttato” questa occasione per fare il punto su un progetto lavorativo e hanno scoperto aspetti che non avevano visto né preso in considerazione nei loro progetti, grazie all’ispirazione della loro pianta. Il lavoro che facciamo con le piante è composto da un percorso strutturato di scoperta, di esplorazione della domanda, o della sfida che ci poniamo, è un percorso che io guido e facilito per aiutare le persone o i team ad avere maggiore consapevolezza, mettere a fuoco, trovare nuove domande, e quindi nuove soluzioni. Lo consiglio davvero a tutti come strumento di problem solving e sviluppo del pensiero creativo, sia a livello personale che di business e lavorativo.

Oltre al tuo percorso di coaching, come può una persona nel quotidiano trarre benessere e aiuto dal rapporto con le piante?

Nello scrivere la mia tesi finale (sul Plants Inspirational Coaching) del Master in Neuroscienze, Mindfulness e Pratiche contemplative, mi sono imbattuta in diversi studi scientifici e articoli accademici che mi hanno aperto un mondo: il contatto con la natura e le piante è di enorme beneficio per noi esseri umani, da svariati punti di vista. Immergersi in un bosco apporta benefici al nostro sistema immunitario, i livelli di stress e di cortisolo si abbassano notevolmente. Ma addirittura è stato dimostrato che anche senza recarsi nella natura (un po’ come è successo a me che non potevo muovermi) anche la sola visione e contemplazione da una finestra di una pianta o di un albero risulta essere di beneficio per la nostra salute psico-fisica, hanno osservato che molti malati in ospedale guarivano prima se vedevano dalla finestra degli alberi! Non è incredibile?

Come te, anche noi di Destinazione Umana crediamo nell’ispirazione: quanto conta vivere ispirati per essere felici?

Credo che l’ispirazione sia fondamentale nella vita. La metto in relazione con l’intenzione. Un motore interiore che ci muove, che ci permette di raggiungere luoghi fisici o del pensiero che ci appartengono profondamente e che quindi ci rendono davvero felici. Per me le piante sono una fonte di ispirazione, perché possono condurci ad un vero cambio di paradigma interiore, a pensare in modo differente, completamente diverso da quello a cui siamo abituati da esseri umani e permetterci di vedere la nostra vita e il mondo in maniera più aperta e un po’ meno antropo-centrica.

Ritrova la tua energia vitale a contatto con la natura

L’esperienza personale di Stella ci ha affascinato: da una situazione difficile quale la malattia, che la bloccava a letto, ad una rinascita anche lavorativa grazie al percorso interiore ispirato dalla natura e le piante.

Questo è esattamente ciò che proponiamo nei nostri viaggi, ovvero esperienze di crescita interiore a partire da un’ispirazione. Quanta bellezza!

Non posso stare ferma, devo scoprire, conoscere, assaporare, osservare. Partendo dal mio territorio, il Polesine e il Delta del Po, che amo per i suoi paesaggi sconfinati, i ritmi lenti, le tradizioni autentiche. Che sia dietro l'angolo o a chilometri da casa, non importa. Il bello è sempre lì, dove lo vuoi trovare. Basta camminare in punta di piedi.

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