Viaggio da sola: vivere la partenza, comprendere il ritorno

Sabato 22 e Domenica 23 Settembre alla Corte di Destinazione Umana si tiene l’evento dedicato ai due momenti più importanti e delicati di un viaggio da sola: la partenza e il ritorno. Organizzato insieme al team di Viaggio da sola perchè, con cui condividiamo obiettivi e valori, è un weekend di condivisione, alla scoperta di noi stesse, delle nostre potenzialità e di come utilizzare le nostre risorse, anche quelle più nascoste, per avventurarci nel nostro personale viaggio in solitaria.

Se l’hai provato lo sai bene: viaggiare da sola è un centrifugato di emozioni, a volte contrastanti, sempre intensissime. Spesso sono positive, mescolate ad una sorta di euforia pre partenza che ti fa camminare ad un metro da terra. Può capitare che il viaggio in solitaria per noi donne porti con sé qualche paura, qualche insicurezza che proviamo a gestire, viaggio dopo viaggio.

viaggio da solaSe anche tu vuoi rivivere insieme le sensazioni del viaggiare da sole per trasformarle in risorse, questo è l’evento che fa per te.

Ma ricorda: è un evento dedicato esclusivamente alle donne che fanno parte del gruppo Facebook “Viaggio da sola perché” (se non ti sei ancora iscritta, chiedi l’iscrizione al Gruppo).

Il progetto “Viaggio da sola perché” ci appassiona molto, anche perché, come sai, crediamo che il viaggio sia un’importantissima fonte di ispirazione per la nostra vita. Se possiamo farlo da sole ancora di più, perché riusciamo ad essere più in contatto con noi stesse e la nostra natura e tutto viene amplificato. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Dana, una delle fondatrici, proprio per capire cosa le ha spinte ad iniziare e comprendere il mondo affascinante delle viaggiatrici solitarie.

Nel 2015 nasce il progetto VDSP: chi l’ha fondato e qual era l’obiettivo che vi ha spinto a farlo?

viaggio da sola

VDSP è stato co-fondato da me (Dana Donato) ed Elena Mazzeschi ma, da circa un anno, sono l’unica coordinatrice. Entrambe eravamo tornate da pochi mesi da un lungo viaggio in solitaria, in Portogallo io, in Asia Elena. È nato tutto grazie ad un’intuizione: ci eravamo accorte della grande quantità di blog di donne che viaggiavano da sole ma anche della mancanza di un posto che le riunisse tutte, anche coloro che non raccontavano la propria esperienza in un blog e che forse, come noi, si sentivano le sole a farlo. Ci siamo immedesimate soprattutto in chi, come noi, viaggiava da sola ma proveniva da un contesto chiuso che faticava ad accettare la loro passione. Con chi parlavano queste donne? Con chi confidavano i loro desideri di viaggiatrici in solitaria? A chi chiedevano consigli e supporto? A quel punto abbiamo trasformato la rubrica dal nome “Viaggio da sola perché” che avevo aperto nel mio vecchio blog in un gruppo Facebook e abbiamo chiesto alle donne di mandarci la loro storia. Il primo giorno si sono iscritte più di 100 donne. Dopo 3 anni dall’inizio del progetto, collaborano al sito web 18 ragazze e ci sono più di 14.000 iscritte al gruppo FB la maggior parte delle quali attive. Un ottimo risultato di cui sono molto orgogliosa. L’obiettivo di VDSP è sempre stato quello di diventare il punto di riferimento in Italia per le donne che viaggiano da sole, un luogo in cui sentirsi accettate e supportate, dove poter conoscere le storie di altre donne, leggere articoli utili e confrontarsi con altre viaggiatrici in solitaria.

Perché è importante che una donna viaggi da sola?

viaggio da sola

Il “perché” all’interno del nome del progetto è proprio questo: mettere in luce i diversi motivi per cui una donna desidera viaggiare da sola. Viaggiare da sola, in un certo senso, ti libera. Ti aiuta a “fare i conti con te stessa”, con le tue potenzialità ma anche con i tuoi limiti, con le tue capacità ma anche con i tuoi dubbi. Passo dopo passo, un giorno dopo l’altro, durante un viaggio in solitaria ci siete solo tu e il tuo corpo. Impari a fidarti di te stessa, capisci cosa ti piace, cosa non ti piace, quando vuoi stare da sola e quando vuoi conoscere persone. Sembrano banalità ma, viaggiando, ho scoperto che diamo sempre troppo per scontato chi siamo veramente, dimenticandoci troppo spesso di dare priorità ai nostri desideri in favore di quelli degli altri. Quando viaggi da sola costruisci i tuoi tempi e, in un certo senso, riscopri chi sei. Ecco perché dopo il primo viaggio in solitaria molte donne ripetono l’esperienza, con tutti gli alti e i bassi del caso, perché si sono ritrovate e vogliono tenersi strette.

A chi non ha il coraggio di farlo, perché troppo bloccata da paure e pregiudizi, quali consigli ti senti di dare?

Generalizzare è difficile in questo caso perché si dovrebbe indagare quali sono le paure caso per caso e i pregiudizi che più influiscono sulla scelta di partire da sola ma, ci sono un po’ di consigli generici che mi sento di dare a chi si trova in questa situazione. Per prima cosa, parla con chi o leggi di chi l’ha già fatto: ascoltare le storie degli altri può darti un enorme mano a immedesimarti e a trovare le soluzioni che stai cercando per sganciarti dai pregiudizi e andare oltre alle tue paure. Di contro, ascolta anche anche chi ti mette paura e chiediti: queste paure rispecchiano chi hai di fronte o sono fondate su fatti oggettivi? Nel primo caso, puoi tranquillamente andare oltre, nel secondo, tocca a te informarti meglio che puoi sul luogo che vorresti visitare. Parti “dal basso”: 2 o 3 giorni in un B&B a poche ore da casa, raggiungibile facilmente in macchina o con i mezzi pubblici, è il modo ideale per iniziare a viaggiare da sola senza troppe pressioni. Se poi, nonostante tutto, non riesci a sbloccarti e invece di diminuire, le paure aumentano, esistono percorsi di travel coaching che possono aiutare ad indagare le cause delle paure e a rimuoverle. Procedi per gradi, un passo alla volta e con i tuoi tempi, nessuno ti corre dietro!

Il vostro blog è una fonte di ispirazione a partire: come scegliere la destinazione ‘giusta’ per il primo viaggio in solitaria?

Grazie! È molto bello sentirselo dire. Noi mettiamo tutta la nostra esperienza nello scrivere articoli riguardo alle destinazioni che abbiamo visitato ed è per questo che siamo arrivate alla conclusione che non esiste “la destinazione giusta” per il primo viaggio in solitaria ma esiste “una destinazione giusta” per ognuna di noi e anche come sceglierla. Di solito, consiglio di chiedersi quanto tempo si ha a disposizione, quanto lontano siamo disposte ad andare e come ci vogliamo arrivare. C’è chi inizia dall’altra parte del mondo, scegliendo il Sud Est Asiatico come primo viaggio da sola perché ha il tempo e le risorse emotive per farlo e chi invece sceglie una meta più vicina a casa, magari dove è già stata in precedenza ma in compagnia (è quello che ho fatto io) perché si sente più tranquilla ad iniziare da un luogo che le è già familiare. Tutto dipende da noi: quanto siamo disposte a metterci in gioco la prima volta?

Puoi raccontare di qualche bella esperienza/storia in qualche donna che ha cambiato vita (o è cambiata profondamente) dopo essere tornata da un viaggio in solitaria?

Tutte le storie, ognuna a modo suo, sono importanti. Alcune delle donne che le hanno condivise con noi in questi anni sono partite da sole per dare un taglio a qualcosa che non andava più bene nella loro vita: un lavoro tossico, una relazione ormai logora, le pressioni e le aspettative da parte di famiglia e amici, una routine insoddisfacente, un desiderio inespresso. Per loro, il primo viaggio in solitaria, ha significato finalmente il riprendersi la propria vita in mano, tirare fuori una grinta sopita fino a quel momento, mettere in chiaro con gli altri, ma anche con se stesse, il valore delle loro scelte e della loro vita. Queste sono le storie che mi hanno colpito di più, oltre ad essere la maggior parte. All’inizio tendevo a negarlo ma, con il tempo, ho capito che c’è davvero un filo conduttore tra la maggior parte delle storie che vengono condivise su VDSP: le donne partono spesso da sole per riprendersi la propria libertà, per dare a se stesse la chance di un nuovo inizio dopo un taglio netto di ciò che non andava bene.

Non posso stare ferma, devo scoprire, conoscere, assaporare, osservare. Partendo dal mio territorio, il Polesine e il Delta del Po, che amo per i suoi paesaggi sconfinati, i ritmi lenti, le tradizioni autentiche. Che sia dietro l'angolo o a chilometri da casa, non importa. Il bello è sempre lì, dove lo vuoi trovare. Basta camminare in punta di piedi.

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