Dedicato a te che sei donna: il Burlesque come viaggio spirituale e ispirazionale per riscoprirti

«Lavorare con Karin mi ha portato a superare tanti miei limiti personali e mi ha aperto le porte alla giocosità, alla leggerezza, all’autoironia, alla bellezza della sensualità femminile. Ora la mia vita è decisamente più ricca e divertente»
Nelly Rossetti, Biasca

Un weekend sui colli bolognesi (nella cornice creativa di Fattoria Quercia) per riscoprire la propria femminilità in chiave giocosa e leggera, ma non per questo meno spirituale e olistica: è il viaggio di gruppo per sole donne che Destinazione Umana propone insieme a Karin Hochapfel, artista eclettica, dotata di un’energia straordinaria, dirompente e contagiosa. Le ho fatto qualche domanda per conoscerla meglio, ma soprattutto per convincerti che questa esperienza è tutto ciò di cui hai bisogno per ritrovare tutta la fiducia in te stessa che meriti di avere.

Karin, raccontaci chi sei e come ti sei avvicinata a questo mondo.

Ho studiato pittura all’Accademia delle Belle Arti di Karlsruhe, in Germania, e ho lavorato 20 anni come pittrice, ma nel frattempo ho sempre cantato per “hobby” finché cantare non è diventato la mia attività primaria attraverso concerti di musica classica, ma anche show comici.

Poi nel 2001, a Londra, ho creato un duo con il quale mi sono esibita fino al 2008 in uno show teatrale-musicale-cabaret, “The Germaniaxx”, che rievocava l’era anni ’20-’30 in Germania, con le canzoni di Bertold Brecht, Zarah Leander, Marlene Dietrich, Comendian Harmonists e canzoni tratte dai musical Cabaret e Chicago. Abbiamo lavorato in teatri, bar, dinner club e feste aziendali: British National Theatre, Southbank, Theatre Museum, Covent Garden, Soho Theatre, Volupte Lounge, Soho Revue Bar…
Nei dinner club c’erano sempre degli show misti in cui si lavorava anche con le ragazze del Burlesque. Il nostro show piaceva,  tanto che venimmo chiamate al primo London Burlesque Festival, nel 2006 (ora Festival Internazionale del Burlesque).
Alla fine del nostro piccolo show la gente, entusiasta, ci incitava a toglierci il corpetto… così ho fatto.
In questo modo è nato il mio personaggio dell’Operotika, la diva monella che si addentra anche nel Kitsch e nel Burlesque.

Quando, nel 2008, sono venuta in Italia ho cominciato una scuola sciamanica che si basa su antichi insegnamenti matriarcali provenienti da tutto il mondo. Mi ha aperto gli occhi e mi ha permesso di capire il tema in modo più profondo, scoprendo una costante nel potere femminile, comune a tante culture.
Parlando con altre studentesse, ho capito che si poteva fare, che il connubio con il burlesque era perfetto: sono proprio loro che mi hanno incoraggiato a creare i primi corsi Burlesque, che poi si sono evoluti fino a diventare “Che donna – Let Your Light Shine”.
Ora, quindi, unisco la mia formazione di Coach e Stage-Coaching alla mia esperienza in canto, danza e yoga, uniti agli antichi insegnamenti matriarcali sulla sessualità e la forza femminile. Alla fine di ogni corso c’è un vero spettacolo, solo tra le partecipanti, durante il quale viene portato sul palco ciò che le donne hanno elaborato.

In che modo il burlesque può essere d’ispirazione per una donna?

Mi piace definire i miei seminari “Burlesque Alchemico” proprio perché gli strumenti che uso, provenienti da diverse aree di sviluppo personale, consentono alle partecipanti di toccare e trasformare parti profonde e intime della loro personalità partendo da ciò che emerge. Tutto naturalmente condito con del sano e divertente Burlesque!

Partiamo dal presupposto che – ahimè – viviamo in una società conformata e conformante che ci impedisce la libera e gioiosa espressione di noi stesse. Inibisce proprio la nostra essenza vitale: la sessualità e la sensualità nei confronti della vita. Ecco, il Burlesque va proprio a risvegliare l’energia vitale assopita là sotto!

Il secondo aspetto per me importante è che comprendiamo il valore di trovare dentro noi stesse l’armonia tra l’energia femminile e maschile.
Durante i seminari, aiuto le ragazze a prendere consapevolezza delle due qualità, femminile – ricettiva e creativa – e maschile – attiva e concettiva.

Il terzo aspetto è “fare pulizia`” da sensi di colpa, autocensura, giudizi negativi interni, vergogna dovuta ai pregiudizi esterni, per ridonare finalmente forza e potere al femminile.

Un aspetto per me fondamentale è che il Burlesque, nei miei seminari, è un lavoro di squadra.
Il mio primo intento è proprio di creare lo spirito di sorellanza tra le donne, perché possano sentirsi libere di osare fuori da ogni giudizio. Si co-crea sempre e solo in uno spazio di comprensione, in cui la creatività è libera di manifestarsi.

Se noi donne siamo ricettive e creative, abbiamo una forza magnetica. Quando ce ne rendiamo conto, possiamo capire che ci può piacere esibirci, esporci per essere viste e sedurre. Anche questa è una liberazione: da uno stereotipo di donna che deve essere umile.

Per poterci mostrare nel nostro potere e nella piena bellezza è necessario tenere alto il livello di energia. Così davanti ad un pubblico – di sole donne (le altre partecipanti dei seminari) – possiamo liberare gioia e vecchio dolore, attraverso il piacere dovuto al movimento del corpo.

A quali donne consiglieresti questa esperienza?

A tutte le donne che cercano e lottano per amare se stesse, la vita e gli altri.

Convincile: dì loro 3 cose che si porteranno a casa dopo questo weekend.

  1. Il senso del proprio potere femminile e sorellanza profonda
  2. La coscienza della propria bellezza ( che va oltre del fisico)
  3. Rinnovata gioia e il senso di essere giusti come sono

Una frase o una citazione che vorresti dedicare a ogni donna che non crede in se stessa e nella sua femminilità.

Happy girls are the prettiest” e “ If mamma is not happy , no one is happy

 

Responsabile comunicazione

«Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella danzante» sintetizza perfettamente la personalità di Federica: disordinata, alla perenne ricerca di un equilibrio (è pur sempre una bilancia, anche se atipica!), dotata di un’energia dirompente che trova nella creatività una valvola di sfogo perfetta. La sua sfida quotidiana è portare innovazione negli ambienti tradizionalmente più statici e lo fa coi suoi modi diretti e il suo cuore grande, e con questo stesso cuore si occupa della comunicazione di Destinazione Umana.